In ognuno di noi c’è qualcosa che non potrà mai essere compreso da nessun altro. Un informe rudimentale con cui è necessario imparare a dialogare, dopo essere riusciti ad accettare la sua presenza. Un estraneo che alberga in profondità, affonda le radici nel proprio passato e si riveste del ricordo edulcorato che abbiamo deciso di portare con noi. Non ha la forma del segreto, di cui si ha coscienza e cognizione, ma quella informe della nuvola a cui si disegnano i contorni a piacimento o delle stelle solitarie che l’immaginazione unisce dentro un’illusoria configurazione. Ha la stessa consistenza dei cerchi concentrici a pelo d’acqua quando si lancia un sasso in profondità. E’ ciò che il poeta Continua a leggere
Elogio della Solitudine
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